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Bob Rauschenberg sotto il ponte di Brooklyn. Dal 1970 l'artista ha uno studio moderno in un'isola vicino all Flordia, ma ritorna molto spesso a New York. Vicky Alliata.

all'abbandono della metropoli da parte dell'artista, un gesto ancora una volta non polemico ma istintivo, un riavvicinarsi alla natura e all meditazione attraverso la solitudine di un'isola tropicale. Già nelle "Venetian Series" in cui la decadenza della città lagunare veniva colta come sintomo del potere distruttivo della civiltà industriale, brandelli di merletto fagocitati dal cartone a sua volta putrefatto e incancrenito, traspariva un invito all'austerità e all'autocritica. Poi, la solenne maestosità meditativa degli scatoloni da imballaggio ricoperti di sabbia quali fossili riaffioranti da un'era lontana, le garze impresse d'illeggibili pagine di giornale come fragili lapidi consunte, il comparire ripetitivo di ruote nelle litografie, quasi un ammonimento alla primaria inventiva dell'uomo, anticipano il clima di revival che si é venuto a creare negli ultimi mesi un po' in tutto il mondo occidentale. Il bianco e la carta (talvolta fabbricata a mano), che nelle opere piú recenti assumono un ruolo preponderante, non sono un casuale ritorno alla materia, un nostalgico richiamo alla verginità, ma l'esplicito impegno di Rauschenberg di vivere fino in fondo le contraddizioni del nostro mondo di accettarne al tempo stesso le frenesie e i ripensamenti.

Se nessun altro artista contemporaneo ha resistito come lui alla usura delle mode e delgi stili, è perchè in Rauschenberg l'artista non perde mai di vista l'uomo e l'uomo non trascura mai, neanche se vinve la Biennale e da anni è in testa alla Hit Parade del mercato mondiale dell'arte, che intorno a lui vi sono altri uomini capaci di dare e di ricevere. <>, dice con il suo straordinario atletismo idiomatico oscillantre tra l'ilarità contagiosa e la battuta, tra l'ilarità e l'acutezza del critico smaliziato. Quarantanove anni vissuti da diciottenne esuberante, alimentati da un'amalgama di notti bianche, digiuni a Bourbon Whiskey, popolati da uno stuolo di amici e protetti, dediti alla culinaria e agli ardori tropicali e, soprattutto, una modestia mista d'ingenuità e di coraggio. Il coraggio di accettare tutto ciò che vi è di effimero e provvisorio nell'arte di oggi, la rapida obsolescenza, la gloria forse effimera, i giochi di mercato che egli sistematicamente denuncia e sabota con una produzione straripante e contraddittoria. Capovolgendo la sfida di Duchamp che smise di produrre per sfuggire alla mercificazione rischiando l'oblio, Rauschenberg inflaziona il mercato con opere che sfuggono a classificazioni e etichette rischiando, come spesso è accaduto, di essere frainteso. <> risponde a chi si stupisce della sua negligenza per il passato e del suo accanimento a distruggere il clichè del personaggio: <>. 

Il Peggior Allievo Di Albers

A Port Arthur, la squallida cittadina del Texas dove nasce nel 1925, Robert Rauschenberg trascoree l'infanzia accudendo a una rana, una mini-capra, un roditore, dei pesci rossi, due cani da caccia e nove cuccioli. A diciassette anni, arruolato in marina a Farragut (Idaho) scopre che la sua abilità nel ritrarre i commilitoni è fonte di stima e di qualche guadagno; fu allora che vede i primi quadri, all Huntington Art Gallery di San Marino (California), e scopre Gainsborough e Reynolds. Finito il servizio in marina, studia per un anno arte a Kansas City e raccoglie un gruzzolo che gli permette di recarsi nella mitica Parigi dove si iscrive all'Acadèmie Julian (1947). <>. Invece incontra Sue Weil una studentessa americana, marina i corsi e dipinge scene cittadine alquanto espressioniste. Un giorno leggendo il "Time" appura che Joseph Albers insegna al Black Mountain College (North Carolina) e decide di seguire i suoi corsi. Si trasferisce con Sue Weil nel 1948. <>. Nel 1949 si installa a New York e per tre anni studia con Vaclav Vytlacil e Morris Kantor all' Art Students League sopravvivendo di stenti e sposando Sue Weil. Nel 1951 nasce suo figlio Christopher e Betty Parsons gli poropone la sua prima mostra. Per guadagnarsi da vivere fa il vetrinista per il magazzino Bonwit Teller. I suoi quadri in questo momento sono monocromi con qualche simbolo figurativo (mani, frecce) e critici e pubblico li definiscono <>. Nel 1952 (estate) torna al Black Mountain College, dipinge i tutto-bianchi e i tutto-neri e conosce il compositore John Cage che diventerà il suo migliore amico e più valido sostenitore. In autunmo divorzia dalla moglie, parte per il Nord Africa dove lavora per l'esercito americano e crea le sue "scatole contemplative", strani feticci fatti di corda, ossa e pezzi di legno esposti prima a Roma (Galleria dell'Obelisco) e poi a Firenze. Un critico gli consiglia di <> e lui, che aveva problemi di bagaglio per il ritorno a New York, segue puntualmente il consiglio. A New York, segue puntualmente il consiglio. A New York si installa (1953) a Fulton Street, vicino al mercato ittico, conosce il coreografo Cunningham, il compositore Earle Brown e espone insieme a Cy Twombly alla Galleria Stable. Frequenta l'Aritsts Club, covo dell'action painting, fa "quadri di sporco", cancella un disegno del grande de Kooning e vende molto poco. << In quei gironi era facile scandalizzare, e i più scandalizzati erano proprio i colleghi artisti>>. Dal bianco e nero passa al tutto-rosso e nel 1954 dipinge "Charlene", una colossale combine esposta dal mercante Charles Egan nella prima mostra non catastrofica (dua quadri venduti). Trasferitosi in un "loft" di Pearl Street, conosce Jasper Johns allora del tutto ignoto e dedito a dipingere i suoi numeri, stringono un'alleanza destinata a durare molti anni e Rauschenberg conduce i suoi primi esperimenti teatrali con la compagnia di Paul Taylor (un allievo di Martha Graham). "Resemblance" è un balletto su musica di John Cage la cui durata viene definita dalla presenza di un cane (bastardo e possibilmente addomesticato) che entra in scena, si siede e infine se ne va concludendo il balletto tra lo scandalo più indescrivbile. Nel 1955 Rauschenberg e Johns lavorano insieme come vetrinisti con il nome d'arte di Matson Jones e Rauschenberg dipinge una delle sue opere fondamentali. "Bed" (letto) è composto da un quilt usato e da un cuscino con aggiunte di smalto per unghie, dentrifricio a colori, carboncino e pittura. L'opera viene rifutata come scandalosa dal Festival di Spoleto (1958) ma esposta da Leo Castelli. Nel 1959 comincia i disegni per la "Divina Commedia", espone alla Documenta di Kassel, alla Biennale di San Paolo, a Parigi e al Museum of Modern Art di New York; la Guggenheim Foundation gli rifiuta una borsa di studio, Ileana Sonnabend gli organizza una mostra a Parigi (Galerie Daniel Cordier) dove conosce Jean Tinguely con il quale allestisce uno spettacolo eterogeneo intitolato "La costruzione di Boston" (1961). Dopo un anno fitto di mostre abbanona il collage e si dedica alla serigrafia, raccogliendo fotografie dai giornali. Nel 1963 il Jewish Museum di New York gli dedica una grande retrospettiva e lui fa il girl del mondo con la troupe Cage-Cunningham. Nel 1964, dopo una mostra trionfale alla Whitechapel Art Gallery di Londra vince il Gran Premio della Biennale di Venezia e si dedica sempre più alla litografia nel laboratorio di Tania Grosman continuando i suoi esperimenti teatrali con Trisha Brown, Yvonne Rainer, Steve Paxton e i coniugi Hay. <>. Nel 1967 realizza con Kenneth Tyler (Gemini Press) la più grande litografia che sia mai stata fatta e esegue per la Nasa la serie "Stoned Moon"; è vice-presidente dell'EAT (Experiments in Art and Technology) che pubblica una rivista (EAT News). Nel 1970 si trasferisce a Captiva (isola della Flordia) e comincia a lavorare con gli scatoloni da imballaggio presentati al Kunstmarkt di Colonia e segutti dalla "Venetian Series", esposti all Galleria Leo Castelli di New York nel 1973. Ad Ambère (Franzia) lavora un un laboratorio artigianale che produce carta con sistemi arcaici, utilizza la carta per una serie di litografie prodotte da Gemini Press, comincia a lavorare alle "Sctriptures". Espone a Roma (Contemporanea) e presenta le "Scriptures" (carte intelata con collages di sacchetti e garze) all'inaugurazione della Galeria Sonnabend di Ginevra e da Lucio Amelio a Napoli (primavera 1974). F una mostra a quattro mani con Twombly da Leo Castelli, il Museo di Gerusalemme gli dedica una retrospettiva e la Televisionne Francese gira un lungmetraggio non ancora terminato.

Bibliografia

Calvin Tomkins, The Bride and the Bachelors, edizioni Viking Press; Brian O'Doherthy, American Masters: the Voice and teh Myth, edizioni Ridge Press; catalogo n. 433 dello Stedelijk Museum di Amsterdam con introduzioni di E. de Wilde e Andrew Forge.

Prezzi

Litto da 425 a 850 mila.
Vanno dalle 175.000 lire del "Poster for Peace" (tirato in 250 esemplari) ai 4 milioni e mezzo di "Waves" (250 x 100 cm) della serie "Stoned Moon". Le litografie fatte da Tania Grosman vanno dalle 425 mila alle 850 mila. La serie realizzata a Ambère è da richiedere a Gemini Press, 8365 Melrose Avenue, Los Angeles 90069.

95 milioni un quadero del 1963. 
Il "Catalogo internazionale Bolaffi d'arte moderna n. 2" riporta, tra le altre vendite, quella dell'ottobre 1972 di ParkeBernet di un olio e serigrafia su tela (366 x 122 cm) del 1964 pagata 42.500 dollari (circa 25 milioni di lire), ma il record per un'opera di Rauschenberg dovrebbero essere i 95.250.000 lire pagati il 3 maggio scorso all'asta sempre da Parke-Bernet di New York per un dipinto del 1963 "Express" (183 x 305 cm).

Gallerie

Sempre il "Catalogo internazionale Bolaffi d'arte moderna n. 2" indica come referenze: Leo Castelli (4 East 77th Street, 10021 New York) e Ileana Sonnabend (12 rue Mazarine, 75006 Parigi).

Grafica

Dove si compera in Italian.
Milano, Galleria Multicenter, via Verri 1;
Bologna, Studio G 7, via Val d'Aposa 7;
Napoli, Lucio Amelia, Galleria Modern Art Agency, piazza dei Martiri 58;
Pesaro, Il Segnapassi, via Conelluccio 28;
Pescara, Studio LD, via Primo Vere 35;
Torino, Galleria Multipli, via della Rocca 23.