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L'AERONAUTICA      197

carta ci dice che filiamo verso it lago Trasimeno... E questo appare finalmente tutto assorto di riflessi smaglianti a rispecchiare l'ombra mobile del nostro aerostato. Lo attraversiamo navigando verso le propaggini dell'Appennino Centrale in quel d'Arezzo, nel molle ondeggiare del pallone che risente le ine-guaglianze del suolo come donna innamorata le vicende dell'oblio! Creste paurose, torrenti e cascate rombanti nel vuoto, picchi arditamente profilati su praterie rinascenti in una verginità non dome, tonne di cornacchie gracchianti nelle nuvole, biancore di nevi immacolate si succedono in un crescendo ultrastra bells preda e lo spettacolo è sì grande che it senso della bellezza vince Is paura dell'istinto. 

Un memento di gioia intensa, non vale del resto tutta una vita di beats tranquillità? Guardiamo it nostro pilots, egli è rimasto impavido con un sorriso d' enigma, e, sfidata la torments, le sierra in petto una nube di zavorra. II giusto insulto calms irata ed una saggia fuga, oltre i 2000 metri, ci ride la volutta di sorbire aromatico caffe di un thermos bollente. 

Ed ora penna malfida, fermati chè non saprai giammai ridire quello che fu vista: e s'adunino in 

[[image - black & white photograph of a hot air balloon aloft]]
[[caption]] In volo alla lice lunare [[/caption]]

divino verso le catene dei monti della Luna, erti a chiusura supa dell'orizzonte! La spinta si fa piu intensa, alimentata dalle correnti che salgono dalle gole ad alare l'aerostato e questo si avventa rabbioso contro la vetta più alta.... <>: un ordine secco, tagliente nel vento della corsa. Il respiro si fa piu corto; è un attimo; la navicella sfiora, in una vertigine, la cima erbosa e si precipita nell'abbisso del pendìo orientale, orrendamente scosceso! Adombrato de quel bacio non chiesto alla terra il pallone s'impunta caparbio, mentre la bufera dei luoghi altissimi lo investe fischiando, sinistra, nelle pieghe della seta d'argento.

Il momento è tragicamente squisto; sospesi fra due mondi assaporiamo fidenti l'incertezza dell' ora. Una selva di crest sghignazzanti attendono la notua vece le voci più soavi di tutto il creato per intonare a colpi d'anima la sintonia dell'aurora!

Rapsodia selvaggia di riso e di singhiozzi piamente sommessi, bisbiglio di cuori che giocano in un'adorazione di panteismo ferventa, ritmo di colori e di accenti, nati in angoscie e trionfanti nel tripudio della luce al socchiudersi delle pupille del cielo: tutta l'armonia dei contrati evanescente nel fondersi di visioni paurose e ridenti; di dolore e di gioia, non più sentito e non ancora definita...: il grigio della notte e del giorno fra cielo e terra... la preghiera liturgica, languente in un pianissimo d'organo, che s'avvia al maestoso nell'evocazione di contorni piu sensibili.

Una fascia lampeggiante cinge di bagliori d'arancio l'orizzonte sempre piu viva e poi si rispecchia...

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