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L'AERONAUTICA 203

scia un'inclinazione verso il basso, di un angolo φ dipendente dalla forma del profilo, ma che, in buone condizioni, risulta equale a 

φ = 2/π K[[sub]]y b/L

dove b è la profondità, L è l'apertura dell'ala (è quindi b/L è l'inversa dell'allungamento) (1).

Si noti che l'A. usa il K[[sub]]α ed il K[[sub]]y adimensionali, uguali cioè rispettivamente alla resistenza e alla spinta divisi per l'area della superficie alare, per il quadrato della velocità e per la densità dell'aria (2).

[[illustration]]
Fig. 2.

Ammesso che l'angolo φ si aggiunga all'incidenza propria delprofilo, l'effetto dei vortici marginali sarà di aggiungere al K[[sub]]α la quantita

K'[[sub]]]r = K[[sub]]y φ

e cioè

K'[[sub]]φ = K^2[[sub]]y 2b/πL

Questa è l'equazione di una parabola, le cui ordinate (K'[[sub]]φ sono inversamente proporzionali all'allungamento e si riducono a zero per un allungamento infinito.  ne segue che, nel passare da un allungamento ad un altro, la polare cambia, ma i K[[sub]]φ contati a partire dalle rispettive parabole non mutano.  Quanto agli angoli d'attacco, a parità di K[[sub]]y, differiranno della quantità φ sopra indicata.

Il risultato cui si perviene in base alle precedenti considerazioni è largamente adoperato dai tedeschi per passare da uno ad altro allungamento e trovasi spiegato nel fascicolo quarto dell'anno 1° (1917) dei Technische Berichte da A. Betz, il quale si appoggia alle ricerche di Prandtl.  Il De Bothezat usa un ragionmento alquanto diverso, secondo il quale l'equazione della parabola sarebbe la seguente:

K'[[sub]]φ = b/πL K^2[[sub]]y

Gli argomenti sopra enumerati sono, nella nota dal De Bothezat, preceduti da un'introduzione, da una rassegna storico-critica dei tentativi fatti dai fisici per descrivere e spiegare il fenomeno della resistenza dei fluidi e da una rapida esposizione delle leggi empiriche della resistenza delle ali.

Il fascicolo termina con alcune note, delle quali la prima è una interessante generalizzazione del teorema di Kutta, ottenuta col prescindere dall'ipotesi dell'assenza di viscosità nel fluido; la seconda è l'estensione del teorema di Bernouille al caso del moto vorticoso; la terza fornisce l'equazione della curva metacentrica, la quarta infine è la traduzione della nota di V. Karman e H. Rubach.  (Physikalische Zeitschrift, 15 gennaio 1912) sul meccanismo della resistenza dei fluidi, nota che il De Bothezat ha creduto opportuno riportare per intero e alla quale rimandiamo chi voglia approfondire questo interessante problema di fisica matematica.

Direzione sperimentale dell'aviazione, giugno 1920.

Ing. ENRICO PISTOLESI



(1) L'A. dà invece:

φ = K[[sub]]y/π  b/L

(2) Sarebbe desiderabile che l'uso dei coefficienti di spinta e di resistenza adimensionali, impiegati in America, Inghilterra e Germania, cominciasse ad introdursi anche in Italia, per gli incontestabili vantaggi che presenta.

Gli argomenti sopra enumerati sono, nella nota dal De Bothezat, preceduti do un'introduzione, da una rassegna storio-critica dei tentativi fatti dai fisivi per descrivere e spiegare il fenomeno della resistenza dei fluidi e da una rapida esposizione delle leggi empiriche della resistenza delle ali.

Il fasicolo termina con alcune note, delle quali la prima è una interessante generalizzazione del teorema di Kutta, ottenuta col prescindere dall'ipotesi dell'assenza di viscosità nel fluido; la seconda è l'estensione del teorema di Bernouille al caso del moto vorticoso; la quarta infine è la traduzione della nota di V. Karman e H. Rubach. (Physikalische Zeitschrift, 15 gennaio 1912) sil meccanismo della resistenza dei fluidi, nota che il De Bothezat ha creduto opportuno riportare per intero e alla quale rimandiamo chi voglia approfondire questo interesante prolema di fisca matematica.

Direzione sperimentale dell'aviazione, giugno 1920.

lng. ENRICO PISTOLESI